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La Nave senza nome

Per qualche secondo, qualche minuto, o Dio sa ancora secondo quali altre misure di tempo, Thea lasciò che intorno tutto si sciogliesse.

Era nel sogno vago della partenza, quella che sarebbe avvenuta con l’astronave finalmente con un nome ed uno scopo.

La vaghezza del sogno non preoccupava la ragazza.

la soddisfazione, la gioia non erano minimamente intaccate dal fatto che non sapesse realmente e dove sarebbe andata, o cosa avrebbe fatto.

Con gli occhi della mente vide tutti i sistemi accesi, la carlinga completamente in funzione.

Non poteva vedere l’equipaggio ( e non avrebbe potuto vederlo neanche quando sarebbe successo), ma sapeva che poco aldilà delle sue spalle l’equipaggio intero era pronto ai suoi comandi.

Ognuno con un suo sogno, ognuno per uno scopo , motivi diversi ma lo stesso obiettivo: volare.

 

Thea non seppe mai quanto era rimasta così, con gli occhi persi, ma  ad un certo punto si riscosse.

doveva ancora scegliere il navigatore e quella, spesso, era la scelta più difficile di tutte.

Non poteva essere demandata a nessuno, neanche al computer centrale.

Il comandante doveva andare personalmente a scegliersi  il suo più stretto collaboratore, negli alloggi che  ai navigatori erano assegnati.

Anche i navigatori erano modificati geneticamente: il loro ruolo e il loro scopo erano nascosti perfino ai comandanti, finché essi non avevano un ruolo.

Eppure la metà dell'intera riuscita della missione era demandata a loro.

purtroppo, questo, Thea lo sapeva molto bene. 

 

se avesse amato la vita facile, avrebbe potuto scegliere un navigatore esperto.

ce ne erano fu alcuni che amavano talmente tanto volare nelle immissioni da essere sempre a richiesta dei nuovi comanda

Con loro si andava sul velluto: decenni di esperienza rendevano quasi impossibile loro non svolgere il compito alla perfezione.

Ma Thea, anche se non sapeva bene perché, non voleva questo.

Avrebbe scelto un navigatore giovane, e qualcuno con cui condividere quel sapore di nuovo che avvertiva in  quel momento.

chiese al computer centrale l'indirizzo della scuola addestramento più vicino, poi uscì lentamente dalla carlinga.

Un aviotax anche questo nuovo di zecca, frutto della sua freschissima assegnazione, la stava aspettando.

Thea impostò la rotta e si rilassò.

 

Ci volevano solo poche ore, il tempo di ascoltare un pò della sua musica preferita e di pensare.

 

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