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Nave senza nome |
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Jon
e Jonas possedevano due perfetti corpi, identici. E
la loro grazia era inesprimibile. Ma
un comandante non poteva permettersi di perdere così tanto tempo. Non
era da lei, si disse Thea. Si
avvicinò alla porta ed essa si aprì. Uno
dei due ragazzi smise immediatamente il gioco e si diresse verso di lei. "Jonas!" Pensò
immediatamente lei. Era
normale che fosse lui a venirle incontro, dato che sapeva già chi era. Il
suo arrivo era stato preavvisato. Era
Normale che volesse farle buona impressione. La
guardò con aria decisa, e le sorrise sfrontato: "Posso
fare qualcosa per te?" Domandò. Thea
decise che le piaceva. Quel
suo prenderla in contropiede, avvantaggiarsi psicologicamente , le
piaceva. Così
gli rispose a tono: "Naturalmente. Sono
un comandante di nuova nomina, ,e E
sono qui per cercare il mio navigatore. Sei
interessato?" La
reazione di lui la spiazzò completamente. Il
ragazzo scoppiò a ridere, all'inizio sembrava allegria, ma verso la fine
diventò amara. Era
perfino dolorosa. Il
ragazzo si rivolse al suo compagno che si teneva timidamente ad una certa
distanza. "Hai
sentito, Jonas? Vuoi
risponderle tu, per favore?" Poi
si issò sul bordo della piscina.
Thea
comprese il suo errore. Jon
prese le stampelle da un angolo e si alzò faticosamente. L'altro
ragazzo si issò dalla piscina e iniziò a camminare agilmente lungo la
stanza. Era
ormai chiaro non solo chi era Jon e chi Jonas, ma anche perché era stato
solo il secondo ad essere destinato alla navigazione. Le
rimanevano tuttavia parecchi punti oscuri. Era
anche profondamente indecisa. Doveva
farsi raccontare la storia subito o era meglio prendere un altro
appuntamento? Fu
ancora una volta Jon a toglierle le castagne dal fuoco. "Oh,
avanti, non ce la faresti a resistere un altro secondo. Si
vede lontano un miglio che stai bruciando dal desiderio di conoscere
l'intera storia. Vuoi
che ci penso io Jonas? In
fondo, sono il protagonista…" |