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"Questa
è la ricerca che normalmente lascio alle scuole o agli
enti o associazioni dove tengo le mie conferenze; avrei
desiderato farne un libro a scopo didattico ma, viste le
difficoltà incontrate in tal senso, ho deciso di
metterlo gratuitamente a disposizione di tutto il
mondo. Spero possa servire anche per aprire gli occhi su
quanto sta succedendo all'ambiente e, di conseguenza,
all'uomo". |
Il Po nella provincia di Cuneo
Tratto dal ponte di Revello
al ponte di Casalgrasso
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CARDE’
Prima edizione: novembre 1993
Riedizione: maggio 1997
Riedizione: novembre 1998
Riedizione: ottobre
2000
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Presentazione dell’edizione
1997
La mia conoscenza di Piero
Strobino risale al 29 giugno 1996, quando a Saluzzo presentai
all’Arci una conferenza dal titolo ‘Il Po, un fiume senza
padre e con pochi amici’. L’uditorio era formato da poco più
di una dozzina di cittadini: pochi, ma tutti molto interessati
al problema della morte del Po e dei suoi affluenti. Ero
arrivato là dopo i contatti con gli abitanti della zona
magistralmente descritti nell’0pera di Ermanno Rea “Il Po si
racconta” che avevo letto tutto d’un fiato il 19 aprile nel
viaggio di ritorno da Ginevra dove ero stato per le
determinazioni granulometriche dei sedimenti fluviali. Ma
quell’incontro é stato per me una miniera di splendidi
contatti umani e di preziose collaborazioni scientifiche.
Piero Strobino é stato uno dei
capisaldi di questo nuovo capitolo della mia vita di
ricercatore. Schivo e discreto al massimo grado, ma motivato e
generoso nella stessa misura, il Nostro mi diede subito
un’impressione incommensurabile. Con un approccio pragmatico
ed una tecnica psicologica di indubbio valore, mi si affiancò
fraternamente fornendomi una collaborazione senza pari. Fui
“trascinato” e lo seguii senza alcuna resistenza sulle sponde
del Rio Torto, una fogna a cielo aperto ed a programmazione
calcolata, che porta al Po tutto quanto si possa desiderare
per inquinare un fiume, uccidendo l’ittiofauna e degradando la
qualità dell’ambiente del corpo idrico.
Da due anni ritorno nel sito
per eseguire i prelievi dei campioni fluviali, che poi studio
in laboratorio. E Piero Strobino é stato, e sono certo lo sarà
anche in futuro, un vero motore di questo comune lavoro
scientifico, una vera e propria forza umana di cultura e
dedizione. Il suo capolavoro é stato l’ingaggio di un gruppo
di amici che mi facesse compagnia durante i prelievi in
sequenza dell’acqua del Rio Torto nella notte tra il 18 ed il
19 giugno 1997. I risultati scientifici hanno puntualmente
confermato le sue osservazioni da profano disincantato
sull’inquinamento “pilotato” in occasione delle piogge. É
stato inevitabile che diventassimo amici. Attualmente, per me
non esistono limiti di tempo o di età per stringere legami di
amicizia - e dico questo ora in tarda età, dopo che per tanti
anni ho pensato che ci si potesse acquisire amici solo in
gioventù - perché mi basta che ci si renda conto che “si pensa
uguale”. Con Piero Strobino ho in comune non solo l’origine
novarese, che non vuol dire granché, ma qualcosa di molto più
importante dal punto di vista etico e culturale. Entrambi
crediamo che nel mondo - nell’ambiente che ci circonda - al
culmine di ogni valore stia l’uomo, anche al cospetto di tutti
gli animali e di tutta la vegetazione del pianeta Terra.
Inoltre, avendo speso una gran parte della nostra vita dentro
od accanto all’attività didattica, siamo ben consci del valore
dell’insegnamento rivolto ai giovani per il rispetto del mondo
in cui viviamo.
Queste sono le ragioni
principali per cui ho collaborato con l’autore del presente
lavoro, e sono certo che esso è un prezioso strumento di
trasmissione della consapevolezza di quanto sia importante per
noi e per i nostri discendenti un ambiente pulito.
Giancarlo Ugazio
Torino, 14 luglio 1997
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Alla
confluenza Po-Rio-Torto col Dott. Giancarlo Ugazio
e con
la bellissima dott.ssa Samanta Rosso |
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