|
Il Po in tutti i suoi
aspetti |
AGGIORNAMENTO AL MAGGIO 1997
SITUAZIONE DELL’INQUINAMENTO DELLE
ACQUE
Bisogna dire che, rispetto al periodo che va dagli anni ‘60
alla metà degli anni ‘80, con punte massime negli anni ‘70,
quando il Po tra la confluenza col Rio Torto e la confluenza
col torrente Ghiandone era praticamente morto biologicamente,
la situazione é leggermente migliorata nonostante che a
partire dal 1993 ci sia stata una notevole recrudescenza del
fenomeno inquinamento.
Infatti, dal 1993, appunto, abbiamo avuto un ritorno anche se
sporadico dell’acqua bianca di origine industriale ed urbana,
oltre che un aumento dei liquami proveniente dai sempre più
numerosi insediamenti suinicoli della bassa (Revello) e media
(Paesana) Valle Po e della pianura. Il principale apportatore
di ogni sorta di inquinamento resta comunque il Rio Torto
(quando i Comuni attraversati da questo corso d’acqua
metteranno a punto una rete fognaria funzionante?), ma anche
il torrente Bronda sta facendo la sua parte... A complicare
ulteriormente le cose é sopraggiunto anche un peggioramento
della qualità dell’acqua del Ghiandone, probabilmente dovuta
al cattivo funzionamento del depuratore di Barge, ormai
obsoleto.
Quindi anche l’azione purificatrice del Ghiandone non é più
quella di prima ed il Po ne paga lo scotto. Peggiorata è anche
la situazione dei bedali della media e bassa valle
interessati, appunto, dalle immissioni di liquami proveniente
dalle porcilaie, senza contare che molte volte le porcilaie
sono direttamente collegate al Po mediante tubature più o meno
occultate... Infine é peggiorata anche la situazione dei
corsi d’acqua minori in territorio cardettese (Manzotta,
Riondino, Bearlassa, Lessia, Bealera del Mulino, Poetto,
Ghiandonello) e morettese (Tepice, ‘Bealera sporca’ e Bealera
del mulino), ormai in completa balìa degli allevamenti sia di
suini che di bovini, nonché, in alcuni casi, della mancanza di
reti fognarie appropriate, di immissioni industriali ed anche
dell’interagenza che su alcuni di loro esercita il Rio Torto a
causa di un sistema di chiuse poco controllato.
Questi corsi d’acqua, con origini di risorgiva, sono da anni
biologicamente morti e, perdurando l’assenza istituzionale
competente, non si intravedono possibilità di cambiamenti, con
grave rischio della salute pubblica per via del possibile
interessamento delle falde freatiche che portano l’acqua ai
nostri pozzi, in particolare a quelli di Cardé ancora
sprovvisto di un acquedotto!
AGGIORNAMENTO
AL NOVEMBRE 1998.
Ci sono state molte interessanti novità, rappresentate
sopratutto dall’avvìo dell’attività dell’ARPA (Agenzia
Regionale Protezione Ambiente) di Cuneo che ha portato ad
ufficializzare quanto da anni andavo sostenendo. Infatti dalla
relazione 1997 che questo Ente ha inviato ai Comuni
interessati, alla Provincia di Cuneo ed all’Ente Parco del Po,
si legge che il Rio Torto confluisce nel Po in V° classe, vale
a dire fogna pura, e che il Bronda gli é subito appresso
confluendo in IV° classe.
Purtroppo ritengo la mia una vittoria di Pirro, perché, almeno
per il momento, non si sà ancora quale sia l’ente competente
per perseguire i responsabili; o meglio tutti giocano a
scaricabarile. Cosicché, pur essendo ormai ufficiale che la
situazione é effettivamente quella segnalata da oltre trent’anni,
le cose restano com’erano.
Potrò sempre dire: “avete visto che avevo ragione?”, ma niente
più! Purtroppo con l’ambiente si sciacquano in tanti la bocca
e tanti ne hanno fatto un business, ma in realtà poco é
cambiato! Questa é la reale politica ambientale che si fa, per
adesso, in Italia! Basti pensare che una città come Milano,
forse la più industrializzata d’Europa, é ancora sprovvista di
un depuratore e che a nessuno passa per la mente di imporlo!
Tanto ci sono il Lambro e l’Olona a fare da collettore
fognario! Parole, parole, parole....
Ma la colpa é anche nostra, di tutti noi cittadini voglio
dire, che accettiamo supinamente questa situazione, senza
renderci conto che siamo noi i primi a rimetterci in salute ed
anche in denaro (perché la salute é denaro....), salute e
denaro che vanno a finire nelle tasche dei soliti speculatori
senza scrupoli.
|
|