Le
piante che ci guariscono.
Il
carciofo, il tarassaco, il curcuma, il rosmarino per il fegato
steatosico.
.
In questa pagina, tratteremo esclusivamente di
altre piante e principi naturali contenuti nelle piante di cui in
appendice riportate. vi ricordiamo allo scopo che esistono anche farmaci
che contengono tutti i principi es. cinarepa, epatomed, silirex,
silimarina, silimarin, legalon, ecc.
Tra
le patologie emergenti della vita moderna, la steatosi epatica è oggi
di grande attualità. Per quanto riguarda le steatosi epatiche, dobbiamo
operare subito un distinguo e classificare questa patologia in:
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Steatosi
eatica da dieta errata con apporto di grassi saturi esagerato (cfr dieta
seria)
-
Steatosi
epatica da dieta, al contrario drastiche
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Steatosi
da farmaci epatolesivi, aflatossine, tetracloruro, acetaldeide dell’industrie
ecc.
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Steatosi
epatica da ridotto smaltimento di grassi (disordini genetici e
dislipidemie, cfr lipidi,
deficit di apolipoproteine)
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Steatosi
epatica da aumentata sintesi di grassi e tesaurismosi
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Steatosi
epatica in corso di intossicazione cronica da alcool.
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Steatosi
epatica in corso di diabete
mellito tipo 2 e sindrome
metabolica
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steatosi
epatica da stress,
da eccesso di caffeina, da ipotiroidismo
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steatosi
da deficit di vitamine B12, PP,
Steatosi
Epatica Alcolica
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L'alcool
per esempio ha svariati effetti sul nostro organismo (ad esempio
a livello del sistema nervoso centrale dove deprime i centri
inibitori, mentre a livello gastrico ha un potente effetto
infiammatorio), ma i peggiori sono quelli a livello epatico.
Infatti nel fegato l'etanolo viene metabolizzato ad acetaldeide
o attraverso la via delle catalasi, nei perossisomi, o con
impiego dell’enzima alcool-deidrogenasi, con impiego di un
coenzima, in NAD+ che si riduce a NADH e favorisce un’altra
reazione che è quella che va nelk senso della produzione dei
trigliceridi., andando indirettamente a favorire la steatosi.
Altra via è quella del citocromo P450, che impiega il ferro e
produce acetaldeide. Comunque sia l’acetaldeide favorisce la
perossidazione dei lipidi, una reazione dannosa che causa danno
a livello degli organuli cellulari poiché i mitocondri possono
rallentare la β-ossidazione, cioè il processo di
smaltimento ed utilizzo dei grassi con accumulo di lipidi e,
dunque, di steatosi. Ne deriva anche una ridotta sintesi di
apolipoproteine.
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Fortunatamente la natura ci ha dotati del
glutatione, che però viene a mancare in corso di intossicazione
da alcool e causa pure la riduzione della S-adenosil-metionina.
La deplezione di SAM comporta una ipometilazione degli acidi
nucleici della cellula e questo potrebbe essere correlabile con
una maggiore probabilità di cancerogenesi. Infine l'acetaldeide
ha anche la capacità di formare addotti proteici e lipidici,
cosa che stimola la risposta linfocitaria e macrofagica del
nostro organismo con conseguente produzione di citochine e
fattori come la TNF alfa ed innescare la infiammazione e la
fibrosi con conseguente cirrosi epatica.
Le
piante per fortuna intervengono con prodotti che si estraggono dal
carciofo, cosi definito dagli arabi, al-kharshûf., da cui si
estrae il cynaran, con elevata componente di acidi caffeilchinici.,
Dopo l’acqua, il componente principale dei carciofi sono i
carboidrati, tra i quali si distinguono inulina e fibre. I sali minerali
principali sono il sodio, il potassio, il fosforo ed il calcio. Tra le
vitamine prevale la presenza di B1 e B3 e vitamina C. Più importante
per spiegare le attività farmacologiche degli estratti di carciofo è
la presenza di un complesso di metaboiliti secondari, fra cui l’acido
caffeico, l’acido clorogenico, l’acido neoclorogenico, l’acido
criptoclorogenico e la cinarina,; i flavonoidi, la rutina ed i lattoni
sesquiterpenici. La cinarina sembra avere effetti colagoghi, cioè
facilità la produzione di bile e previene l’ittero ostruttivo (cfr Le
calcolosi della colecisti La
calcolosi della via biliare principale: come trattare? La
cura della calcolosi della via biliare principale: la sfinterotomia
endoscopica Le
cure idropiniche:la Fonte di Venere! L'ittero
La
bilirubina).
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Gli estratti di carciofo hanno mostrato in studi
clinici di migliorare la coleresi e quindi di favorire la digestione nei
soggetti con insufficienza epatica, oltre che azioni sullo smaltimento
dei grassi epatici e nella steatosi. I derivati dell'acido caffeico in
genere mostrano effetti antiossidanti e protettivi nell’intossicazione
alcolica e da farmaci e nella perossidazioni e nello stress ossidativo.
La coleresi facilitata migliora anche la stitichezza (cfr anche
argomenti correlati: La
stipsi e la diarrea La
stitichezza: come si determina e come curarla. La
defecazione e la stipsi - fisiologia L'occlusione
intestinale I
diverticoli e diverticolite, come curarli. La
stitichezza nel bambino La
giusta cura della stipsi con macrogol ). Sembra infine che abbia un’azione
pure sul diabete
mellito, a causa dei principi amari sull'equilibrio insulina/glucagone (cfr
glucidi).
Il
tarassaco, che cresce spontaneamente a Milazzo, nella riserva del
Capo di Milazzo e voglia Iddio che i Milazzesi ed il mondo se ne
accorgano e ce lo conservino (scusate lo sfogo ma qui siamo al Sud!) o
taraxacum officinalis o "dente di leone" o "fiore dei
bufi", o"piscialetto" in dialetto veneto, è una pianta
spontanea erbacea che cresce bene in sicilia ma anche al nord e fino ai
2000 metri, oltre che nel mediterraneo e produce una margherita dai
petali sottili, molto bella a vedersi, con le foglie lanceolate che
fiorisce a primavera, e che, poi, essiccandosi, crea il
"soffione", cioè un’inflorescenza, un pappo bianco, peloso,
con cui giocano i bambini, che soffiandoci sopra fa volare i semini come
se fossero tanti omini col paracadute! Per quanto concerne i principi
attivi, la pianta è una vera ricchezza. La foglia
contiene particolarmente: derivati di acido taraxinico (sesquiterpenlactone),
triterpeni e steroidi ,flavonoidi , vitamine (B1, B2, C, E) .La radice
è particolarmente ricca di: sesquiterpenlactoni, acido taraxinico e
taraxacolide, triterpeni e steroidi, taraxacosidi , acido linolico e
linoleico (grandemente necessari nella dieta!).
Curcuma
o curcuma longa o zafferano dell’India possiede proprietà
antiinfiammatorie. Si ritiene che la curcuma sia dotata di molte
proprietà medicinali e molti la usano in India come antisettico
per tagli, scottature e contusioni. Medici della medicina Ayurvedica
ritengono che contenga fluoride (la forma ridotta del fluoro), elemento
essenziale per i denti. È anche utilizzato anche come agente
antibatterico. In alcune regioni dell'Asia è assunto come supplemento
alimentare, utile per chi ha problemi di stomaco. È popolare come tee
ad Okinawa, Giappone. È attualmente sotto investigazione per l'utilizzo
nella malattia di Alzheimer. cancro e disturbi del fegato.. La curcuma,
è divenuta anche popolare come prodotto per combattere la depressione.
Solo ultimamente gli scienziati occidentali, hanno riconosciuto le
proprietà medicinali della curcuma.
Infine il rosmarino, da cui si estrae un olio essenziale. Il rosmarino.
(Rosmarinus officinalis,) è un arbusto appartenente alla
famiglia delle Lamiaceae. È l'unica specie del genere Rosmarinus,
se si prescinde da alcune sottospecie a volte elevate al rango di specie
(p.es. Rosmarinus eriocalix, per molti una semplice sottospecie
di Rosmarinus officinalis) e da Rosmarinus chilensis, che
diversi autori attribuiscono al genere Sphacele o anche al genere Alquelaquen.
Le proprietà sono aromatizzanti, aperitive, digestive, ,
antispasmodiche, diuretiche,
balsamiche, antisettiche, rubefacenti e stimolanti, ma soprattutto
capacità detossicante e antiossidanti nello stress perossidativo da
farmaci e alcool.
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