18 Settembre 2000 - Un po' di sport fa
bene alla carriera |
Pubbliche amministrazioni: in coda per cambiarle.
Da anni, a metà settembre, Bologna ospita il COMPA,
il salone della Comunicazione Pubblica. Quest’anno FERPI e COMPA,
le associazioni delle relazioni e della comunicazione pubblica, intendono
mobilitare i loro associati – che sono più di 3.000 – perché
assumano attivamente il ruolo di moltiplicatori e supporter di alcuni messaggi
chiave per cambiare le pubbliche amministrazioni.
Toni Muzi (Ferpi) e Alessandro Rovinetti (Compa) lanceranno
giovedì 21 settembre il movimento di una riforma che vuol essere
bipartisan e per la quale sarà bello, una volta tanto, mettersi
in coda. Anche il Barbiere ci sarà.
La politica succhia le ruote dello sport.
Durante il Gran Premio di Monza lo speaker ci ha fatto sapere
che, per rispetto delle vittime di Soverato, il ministro Bianco
non avrebbe preso parte alla premiazione della gara. La politica in crisi
succhia sempre più spesso le ruote dello sport, come un corridore
in difficoltà pronto a sfruttare la scia di una moto o del campione.
Politica & Sport: il primo fu Pertini.
Ma Prodi e Amato (passando per D’Alema) non
scherzano. Il primo fu Pertini – dopo il fascismo naturalmente - , un genio
della comunicazione. Ruppe ogni protocollo con il suo scatto dalla sedia
di Italia-Germania 1982. Una gioia visivamente gemella della corsa
a pugni chiusi di Marco Tardelli. Ma Pertini, come dire, ci rappresentava
tutti. Il bisogno di surrogare la più ampia identificazione dello
sport ha spinto la politica a celebrare il dopo, il durante e con GiulianoAmato
il prima dello spettacolo sportivo. Fece degli auguri-scongiuri all’Italia
del calcio prima degli Europei. Eppure con Prodi siamo arrivati
alla trasfigurazione nei panni dell’atleta: le sue uscite in bici verso
l’Appennino somigliano alle prime sgambate invernali di quel ciclismo che
si prepara alla Milano-San Remo. Ma anche D’Alema è
un piccolo skipper della nuova Italia di Luna Rossa. Mentre la sfida
Amato-Blair
poteva essere una Davis dei poveri che, per fortuna, qualche esperto
di comunicazione (in realtà le cronache nominano la signora Amato)
ci ha risparmiato. E infine Melandri.
Sport & Politica. Sidney 2000.
La Melandri si piazza per 20 giorni a Sidney sperando
di affiancare il suo bel viso a quello degli atleti italiani medagliati.
20 giorni di spot, più che di sport, in una lunga entusiasmante
vacanza che sinceramente le invidiamo.
Cultura & politica.
Roma 2000: lo scempio di via degli Annibaldi.
Nessuno ha il coraggio di inaugurare un orrendo ponte spuntato su via degli
Annibaldi. A congiungere, per una utilità che sfugge all’occhio
del passante, via del Fagutale e via Vittorino da Feltre. Non il sindaco
di Roma, non il ministro di cultura e sport che pure – invece di correre
a Sidney – dicono debba correre a Roma, per il Comune.
Tonino Bettanini
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