Il corso integrato
di Medicina Interna e Chirurgia Generale è rivolto a studenti
del V anno che hanno già conoscenze di patofisiologia,
semeiotica fisica e strumentale, nonché della maggior parte
delle specialità cliniche. I corsi paralleli di farmacologia,
diagnostica per immagini e anatomia patologica hanno, fra
laltro, il ruolo fondamentale di fornire i fondamenti
scientifici per la terapia e la verifica diagnostica.
La medicina
interna come attività clinica e professionale può apparire
contraddittoria nei confronti della chirurgia e delle
specialità, anche originariamente "mediche", che hanno
assunto sempre più caratteri di professionalità
"interventistiche". E' questo il caso della
cardiologia, con i sempre più prevalenti aspetti di competenze
condivise con radiologo e chirurgo (pacemaker, angiografia e
stent, angioplastiche etc), come anche della gastroenterologia
(procedure endoscopiche con mini-chirurgia, protesi, laser etc) e
della nefrologia, in cui l'impatto bio-tecnologico, oltre che
micro-invasivo è assai importante.
La connotazione
fondamentale dello studio della medicina interna, per lo
studente, è quella di imparare a condurre un ragionamento sulla
base di elementi acquisiti direttamente dal paziente e con il
paziente. Da ciò derivano le richieste di approfondimenti
diagnostici, il più possibile selettivi, le decisioni
terapeutiche e la valutazione continuativa della evoluzione di
malattia, cioè di una storia naturale modificata dall'intervento
medico. In quest'ambito assume importanza rilevante la capacità
e l'abitudine a rilevare segni clinici semplici ma essenziali,
che soli consentono di modificare o mantenere decisioni di tipo
terapeutico, e di orientare a altri approcci diagnostici in
conseguenza di un'idea diversa di patologia e patofisiologia
relativa allo specifico paziente.
Tutto ciò, per lo
studente di medicina, nasce anche dall'incontro didattico e
formativo con docenti assai diversi, la cui adeguatezza viene
riconosciuta nella capacità di trasmettere i fondamenti
professionali che derivano da concrete e personali esperienze.
I problemi che si
pongono con gli studenti di Medicina, non solo a Catania, non
solo in Italia, sono assai complessi. Sono riassumibili in alcuni
punti, che proprio questo corso si propone di affrontare:
Gli studenti
lamentano la esiguità della componente
"pratica" della didattica. Questa esigenza
deriva dalla inadeguatezza della formazione a sostenere
un approccio diretto con i pazienti. Durante tutte le
attività didattiche, quindi, saranno solo
gli studenti a rivolgersi ai pazienti, per raccogliere
gli elementi anamnestici, e saranno solamente gli
studenti a visitare i pazienti. Questo non nella ipocrita
presunzione che devono avere già imparato gli elementi
di semeiotica, ma perchè l'esperienza didattica del
nostro Istituto di questi ultimi 25 anni consente, con la
guida esclusiva del docente del corso, di guidare
i gesti dello studente in fase di apprendimento. E'
inevitabile che questa componente si ponga come modello
piuttosto che come ripresa di un corso
sistematico di semeiotica e metodologia. Ma tutta la
medicina, le scienze, il ragionamento umano stesso,
procedono per analogie, confronti, trasposizioni,
contrasti che intersecano le procedure logiche della
induzione, della deduzione e della contro-deduzione.
Gli studenti
lamentano ancora di essere sommersi non solo da un
diluvio di proiezioni di diapositive e lucidi, ma anche
da una frana cartacea di fotocopie di articoli, appunti e
schemi. La medicina si impara sui libri, con i pazienti e
i docenti, e - non da ultimo - con la dialettica tra
studenti. E' questo un punto fondamentale: gli studenti
verranno sollecitati a discutere fra di loro degli
argomenti di medicina che verranno affronati, in teoria e
in pratica, sempre con
la guida del docente durante le lezioni.
Gli studenti
hanno la percezione di uno studio della medicina
antiquato. Lamentano la carenza di strumenti
"informatici" ma non riescono a ovviare a
questo limite per timidezza o pigrizia. Chi è stato
ammesso con un'esame di straordinaria selettività al
corso di laurea più professionalizzante che la nostra
università offre deve
essere in grado di utilizzare gli stessi strumenti
informatici che gli studenti delle scuole medie
utilizzano, e ne deve disporre personalmente,
come personalmente dispone di libri e di mezzi di
comunicazione per la frequenza ai corsi. Facendo
riferimento a questi ultimi cinque anni vi è stato un
trend in ascesa per quello che riguarda la capacità di
utilizzo di un computer per gli studenti di medicina.
Limitatamente alla esperienza degli studenti che hanno
frequentato il nostro Istituto, iscritti alla Facoltà
tra il 1993 e il 1996, la percentuale che era in grado di
usare un computer si attesta intorno al 10%, con
limitatissima capacità di utilizzo di internet e nessuna
competenza di data-base e fogli elettronici.
L'aggiornamento in medicina passa oggi anche
attraverso internet, e quindi tutti gli studenti dei
corsi precedenti sono stati istruiti al suo utilizzo,
mostrando anche come si possa costruire o modificare
personalmente una pagina web. E' questo un momento assai
importante nella formazione del medico, perchè serve a
colmare il gap timoroso che lo
separerà da ciò che viene proposto in rete: corrisponde
al gap profondo e grave che
separa lo studente dal rapporto diretto con i pazienti,
che dissolve in un'area di virtualità le sue conoscenze,
rendendole sempre più fugaci, frammentarie e infine
inutili.
Lo studente
lamenta ancora il rapporto distante
dei medici-docenti nei confronti dei pazienti: la
componente di fondo di tutto il corso sarà ancora, come
sempre negli anni passati, l'elaborazione dei fondamenti
etici-deontologici, e la loro intersezione con le
componenti economico-gestionali. a questo proposito,
proprio per l'esperienza specifica svolta negli anni
passati, gli strumenti informatici disponibili a
carattere economico gestionale verranno illustrati in
rapporto al loro impatto con il lavoro clinico del
medico.
Lo studente
lamenta l'aleatorietà e lo scarso significato degli
esami. Questi sono realizzati come momento didattico,
pienamente integrato tra medicina e chirurgia, con la
richiesta di discutere i problemi clinici di un paziente
che è stato visitato personalmente nei giorni
precedenti. Da questo, comunque, si procederà a
discutere di almeno un'altro argomento non direttamente
collegato al caso clinico discusso.
Priorità
indispensabile per il superamento dell'esame è però la
corretta risposta a tutti
i quesiti elementari che vengono posti nelle verifiche di accesso al corso e nelle
verifiche in itinere, quesiti che quest'anno verranno
posti in rete alla fine delle lezioni. Si tratta di poche
decine di concetti-chiave, selezionati in maniera da
individuare, sia pure in maniera campionale, le
conoscenze di medicina e chirurgia.
Gli studenti
fuori-corso, o che per motivi contingenti non si sono
sottoposti alle verifiche in itinere, dovranno essere in
grado di rispondere correttamente a tutte queste domande
elementari quando verranno poste, in numero limitato.
Infine: lo
studente ha l'esigenza di imparare a fare il medico. In
questo corso l'obiettivo primario è quello di insegnare
agli studenti a essere medici,
proponendo e riproponendo modelli e situazioni, oltre che
mostrando e guidando la parola e il gesto, il colloquio e
la visita dei pazienti.
Il corso di
Medicina Interna si svilupperà in maniera interattiva per
problemi e per obiettivi. Le ore di didattica relativamente
"tradizionale", cioè le lezioni, avranno i caratteri,
tutt'altro che obsoleti, della lezione di clinica, di essenziale
elaborazione di modelli di professionalità medica nel confronto
diretto con i problemi reali dei pazienti. Le proiezioni di
lucidi, diapositive, filmati video e l'ausilio di programmi
informatici interattivi è riservato agli incontri a piccoli
gruppi, nell'ambito degli spazi e dei tempi dedicati a un primo
contatto con l'esecuzione di alcuni esami strumentali e alla
ripresa delle esperienze dirette di semeiotica fisica.Calendario
2000
La necessaria
integrazione con il Corso di Chirurgia Generale è rivolta
all'approfondimento dei meccanismi di ragionamento
patofisiologico, diagnostico e terapeutico, per emulare e
interpretare lo sforzo continuo del medico che deve compiere
scelte in rapporto a un bilancio costi-benefici.
Il concetto di
qualità di vita e una visione delle possibili storie naturali di
malattia ripropongono in termini attuali la difficile
elaborazione della prognosi, anche nell'ambito della gestione delle diagnosi e delle
prognosi infauste.
Il concetto di
complessità clinica e biologica verrà riconosciuto in
situazioni quotidiane e singolarmente uniche e individuali:
riconducendo successivamente a modelli di più esplicita
generalizzazione.
.....Ciò che non
siamo, ciò che non vogliamo:............sembrare e non essere,
essere e non fare, fare per sembrare.....