Compagnia dei Cangurotti

 

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Sveglia prestissimo, ma ormai dopo più di due settimane anche Cecco ci è abituato… oggi si va in barca sul South Alligator River a caccia (si fa per dire) di coccodrilli. Beh, oddio… barca è una parola: è una chiatta molto bassa sull’acqua e, data la possibile presenza di cocchi, la cosa non ci rallegra molto…

Bellissimo il fiume e la zona circostante, ricca di vegetazione, di specie di uccelli come la magnifica e superba aquila dal collo bianco o il piccolo e simpatico "jesus bird" (detto cosi solo perchè cammina sull'acqua...) . La nostra guida è prodiga di segnalazioni e di spiegazioni, peccato che lo stretto accento la renda spesso poco comprensibile.

Mentre mesti mesti stiamo già navigando su uno degli ultimi billabong, ecco che finalmente avvistiamo un coccodrillo… è una femmina, lunga più o meno 3 metri: il nocchiero spegne il motore e ci avviciniamo, cullati dalle onde… è una bella emozione… e gli scatti fotografici e le riprese con telecamera si susseguono fino a quando la cocca non decide di inabissarsi.

Passano pochi secondi e arriva anche il marito… più di 4 metri di mostro marino, ma è più timido (o meno vanitoso?) della sua compagna e lo perdiamo subito.

Il grande fiume ci coinvolge con tutta la sua maestosità, qui la stagione delle piogge cambia completamente il paesaggio, sommergendo vaste zone di territorio e il verde domina incontrastato.

Nella mattinata c’è tempo per andare anche a Nourlangie Rock, uno dei pochi punti rocciosi che si stagliano nella foresta pluviale. Un percorso guidato ci conduce, tutti belli con la nostra retina anti-mosche - ad ammirare i graffiti aborigeni di divinità sanguinarie e di riti antichi…e un po' meno antichi...

Percorrendo la solita strada con profondimetri per le inondazioni, torniamo al campeggio e ci buttiamo in piscina per goderci un attimo di relax, un po' di svago, una foto ricordo e un pranzo idilliaco ai bordi della piscina e poi di nuovo nel parco per recarci nel centro turistico, dove è stato ricostruito l’ambiente naturale in cui gli aborigeni vivevano prima dell’invasione dell’uomo bianco: suoni, colori, immagini di un tempo perduto…

Rientrati a Jabiru, ci concediamo il solito shopping-tour, “ammirando” tra l’altro un albergo coccodrillomorfo… gli australiani a volte stupiscono, ma d’altronde il turismo fa cose anche peggiori…

In campeggio, nel tardo pomeriggio, per caso, uno dei momenti più esilaranti della vacanza: Church decide di realizzare un filmato alla Ester Williams, con sequenza di tuffi artistici in piscina… nell’ordine Church, Poby, Roby e Mailpaga. 1° ciak: belli i primi due tuffi, Roby si butta come neanche un pesce morto potrebbe, e nelle risa generali Mailpaga si lamenta che non avrebbe avuto spazio per la sua esibizione… 2° ciak: si ripetono i primi due e Roby continua nel suo squallido tentativo, ma poi arriva Mailpaga.… avete presente Will. E. Coyote che rimane sospeso nel vuoto per poi cadere a picco? Senza parole… solo risate…tante risate...

E' l'ultima notte che dormiamo in camper...per l'ultima volta ci accampiamo e dormiamo contorti e in spazi angusti...