2 Ottobre 2000 - Berlusconi-Rutelli. A
colpi di biografie |
Berlusconi-Rutelli: prove di biografia.
Il duello comincia dai magazine. Non credo capiterà a Rutelli
quel che capitò al Berlusconi-1994: entravi in una libreria
Feltrinelli
e trovavi almeno 3 biografie orrende sul suo passato. Tre biografie, edificanti
questa volta, avresti poi trovato, ma di Prodi, nel 1996.
Il duello- biografico oggi comincia dai magazine. Rutelli
per Panorama è il bello della sinistra: "da contestatore
–in cachemire – a icona del potere". Mentre per L’Espresso – che
titola Missione possibile – "C’è una buona dose di America
nella decisione di fare di Francesco Rutelli il candidato premier del centro-sinistra
alle elezioni del 2001, ed è molto americano (…) l’ottimismo sfoggiato
da Stan Greenberg, il consulente di strategia politica mandato da
Bill
Clinton e Al Gore a dare una mano agli amici dell’Ulivo ".
I titoli di Panorama non lasciano dubbi sull’inaffidabilità
di Checco :"Laureato? Sì, anzi no."; "Lavoro: part-time nello studio
di famiglia"; "Il mistero della naja evitata"; "Un arresto, due versioni";
"Dimenticare Bettino".
L’Espresso, invece, tranquillizza quel grande snob che "lotta" in
tutti noi con: "Ha visto l’Avvocato e hanno parlato del circolo Nickerbocker
di New York", "L’amico americano/Stan Greenberg lavora per Gore
e ha già fatto vincere Blair"; "Gli esperti consigliano alla
possibile first lady; stia vicina ma senza sovraesporsi. Lei si adegua".
Prendiamo nota di queste immagini eterodirette (almeno su Panorama)
e cominciamo a immagazzinarle e a studiarle, primi veri passi nella battaglia
dell’immagine. Consiglio: scorrete il testo di Philip Kotler (e
altri), Alta visibilità/ marketing della celebrità, ISEDI,
1990.
Grande dibattito in FERPI
"La comunicazione sarà di destra?". Il sito della Federazione
delle Relazioni Pubbliche (www.ferpi.it) ospita il dibattito avviato
da Federico Spantigati una delle intelligenze più vivaci
della Federazione. A lui rispondono Umberto Santucci e Toni Muzi
che, a sua volta, introduce delle considerazioni assai interessanti sul
duello Berlusconi-Rutelli."La comunicazione di Berlusconi è
una comunicazione fortemente unidirezionale, basata sulla pubblicità
di massa e interpreta l’elettore come un consumatore passivo…". E via dicendo:
leggere e partecipare.
Sidney 2000: l’orgia di "da studio" e "a studio".
Il passaggio frequente dal teatro delle operazioni all’osservatorio
televisivo della regìa – "dallo stadio allo studio", come si diceva
una volta – ha segnato, nelle trasmissioni tv RAI dei giochi olimpici,
l’incontestato e plurimedagliato trionfo delle espressioni " a studio"
(che a Roma usano anche le segretarie dei professionisti quando dicono
che vanno a lavorare) e "da studio".
Lo stesso De Mauro (linguista, questa volta) ci confermerebbe questo
aspetto tragico del nostro futuro: il dominio di giornalisti sportivi romani
finirà per imporre questo uso linguistico. Nel continente della
lingua la ripetuta eccezione si fa regola.
Se Lerner rinvia la sua decisione alla conclusione del capodanno
ebraico.
Non gli si dia ascolto fino a lunedì. Nessuno avrebbe evidentemente
potuto ironizzare su questa osservanza lerneriana che, se estesa, avrebbe
comunque bisogno di deroghe in un ambito, quello giornalistico, che non
conosce soste: ma se è vero, come è vero, che abitiamo un
Paese
cattolico, al buon Gad che consegna alla sua legittima testimonianza
religiosa la scansione delle sue decisioni, tutti noi dovremmo rispondere
che le nostre orecchie si sturano il lunedì. Perché per noi
la domenica è il giorno del Signore. O no?
Tonino Bettanini
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