17 Gennaio 2001
- Ti fregano il telefonino e diventi reazionario |
"Il push ha bisogno del potere il pull
del sapere".
Così Umberto Santucci in una interessante riflessione su Apogeonline
Website. Prima del Web – secondo Santucci – l’atto comunicativo era
soprattutto push , informazione
che qualcuno spingeva verso di me. Con il Web sono io che cerco le informazioni
che mi servono, e le tiro verso di me (pull
).
Ma che internet fosse tutto pull ed i media classici tutti push non è oggi più
vero in un vero e proprio trionfo del mix della comunicazione. Quella
distinzione rigida tra emittente e destinatario è venuta meno così come
l’atteggiamento univoco dell’uno e dell’altro….Leggetelo !
«Scendere
in campo» : sarà pericoloso ?
Ora che siamo di fatto in periodo elettorale l’auspicio è che la
comunicazione politica non si riveli una disciplina « del giorno dopo ».
O, peggio, di tre giorni dopo. Rileggendo il volume di Franco Angeli (1995), La comunicazione politica tra prima e seconda repubblica, curato da
Marino Livolsi e Ugo Volli, stupisce, trattandosi di uno studioso della
scienza dei segni, l’analisi che quest’ultimo dedica all’espressione
berlusconiana « scendere in campo ».
« E’ chiaro per esempio che può « scendere » solo
chi stava in alto, in senso metaforico naturalmente ; e che dunque questa
« discesa » in campo ha qualcosa della degnazione e della
superiorità di chi ha già vinto prima di combattere (…) Ancora la discesa
avviene in campo, che può essere ben un campo sportivo, con le inquietanti
conseguenze indicate da Alessandro Dal Lago , ma che esige di essere
letta in maniera ancora più diretta e precisa. Il campo sportivo (…) è una
miniatura della guerra. Una concezione più militare che sportiva della
competizione elettorale che sarà confermata molte volte ».
Che Berlusconi fosse nel 1994 prima di tutto – per le masse di
elettori italiani – il fortunato presidente di una squadra di calcio di nome Milan,
ancora nel pieno di un quasi leggendario ciclo di vittorie nazionali e
internazionali, e che dunque quella espressione evocasse prima di tutto il mondo
dello sport – che è certo una metafora ritualizzata della guerra – non
sfiora lo studioso di comunicazione politica.
Narrano gli incolti che
all’uscita di un ristorante milanese (Craxi
presidente del Consiglio) Berlusconi
e Craxi, che avevano pranzato
insieme, furono circondati da una piccola folla festante.
Ben presto Craxi si accorse che l’espressione « Presidente! »
con cui credeva di essere accolto era in realtà rivolta a Berlusconi.
Che certo non avrebbe immaginato con «Forza Italia», gli azzurri e la « discesa in campo » di indurre quasi dieci
anni dopo uno studioso – assai familiare con le ideologie della lotta di
classe – a ritenerlo l’interprete di una pericolosa concezione militare
della politica.
Te
lo do io il G8 !
Come si può diventare ciò che una volta si chiamava « reazionario»?
Sentite questa. Genova. Una maestra elementare ha appena lanciato quella che
potremmo chiamare «nuova formazione»: tecniche di autodifesa dalle forze
dell’ordine in previsione di un G8
dove c’è gente che – chiediamolo anche a Ugo
Volli (vedi sopra) - sembra decisa a «scendere in campo». Grande deve
essere la gioia di Antonio Di Rosa il
quale ha l’obbligo di enfatizzare quel poco che passa il convento della città.
E infatti ficca due giornalisti a fare formazione.
Sono trascorse poche ore.
Saranno le 14 di martedì, ho appena finito la mia lezione all’università e
cammino per una centralissima via Cairoli,
stanco. Sto raccontando della mia stanchezza ad una persona che mi
capisce. Un momento dopo mi trovo come scaraventato contro il muro.
La botta in testa è stata precisa e ho appena il tempo di vedere una
persona che scappa. Adesso mi accorgo che la mano che avevo incollata
all’orecchio non ha più niente. E’ come indolenzita, è vuota.
Provo a rincorrere quello che – adesso ho finalmente capito ! – è
stato il mio aggressore e che se n’e’ andato col mio telefonino. In
un attimo sono nei vicoli e incoccio una donnina che mi indica la direzione del
fuggitivo. Proseguo ancora un poco senza troppa convinzione. Mi avrà aiutato?
Mi avrà depistato? Torno in via Cairoli, adesso ho solo il problema di bloccare
il telefono. Un signore mi viene incontro sorridendo – «ma lo conosco?» - ho
pensato di lui – e mi dice, avendo chiaramente assistito a tutto : «Poteva
chiedere aiuto !».
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