Fase a gironi - 3 giornata |
Finale |
1.tempo |
Marcatori |
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21-10-2010 | NAPOLI - Liverpool |
0-0 |
0-0 |
- |
NAPOLI: (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio (dal 30' s.t. Zuniga), Pazienza, Gargano (dal 32' s.t. Yebda), Dossena; Hamsik (dal 39' s.t. Sosa), Lavezzi; Cavani. All.: Mazzarri. Panchina: Iezzo, Grava, Cribari, Dumitru. |
Liverpool : (4-2-3-1): Reina; Kelly, Carragher (1' s.t. Kyrgiakos), Skrtel, Konchesky (dal 20' s.t. Aurelio); Spearing, Poulsen; Jovanovic, Shelwey, Babel (dal 32' s.t. Cole); Ngog. All. Hodgson. Panchina: Jones, Maxi Rodriguez, Eccleston, Wisdom. |
Ammoniti: Skrtel, Pazienza |
Angoli: 6-2 |
Recupero: 1' e 2'. |
Note: spettatori 55.000. |
Arbitro: Kinhofer (Ger) |
Cronaca: Liverpool troppo attento. Il Napoli non si sblocca. Al San Paolo finisce 0-0 dopo una gara deludente nei primi 45', più vivace nella ripresa. Gli azzurri sono al terzo pari in tre gare. Occasionissime per Hamsik, al 45', con palla salvata sulla linea da Konchesky, e Babel, al 75', con grande respinta di De Sanctis. NAPOLI, 21 ottobre 2010 - Dopo quello con l'Utrecht, il Napoli colleziona un altro 0-0 interno, contro il Liverpool, che ne complica un po' il cammino in Europa League: adesso i pareggi sono tre, in altrettante gare, un po' poco per gli uomini di Mazzarri. Primi segnali incoraggianti, invece, per il Liverpool, dopo l'acquisizione da parte della New England Sport Ventures: cercava un punto al San Paolo e lo ha conquistato con personalità e tenacia. Le formazioni - Il Napoli si mette il vestito della festa, per celebrare al meglio la suggestiva sfida al Liverpool e Mazzarri manda in campo la sua squadra migliore, schierando tutti i suoi titolari; dallaltra parte, il traballante Hodgson dà fiducia ai suoi giovani, 'permettendosi il lusso di rinunciare a Gerrard e Torres, rimasti in Inghilterra, e lasciando in panchina pure Aurelio, Cole e Maxi Rodriguez. Vince la tattica - Inizio molto tattico, con squadre compatte, ma propense a sbilanciarsi. Le punte azzurre non trovano spazi nella tenaglia delle linee dei Reds, e i rifornimenti sono carenti. Sul versante del Liverpool si denota una buona organizzazione, ma senza i guizzi dei fuoriclasse davanti la manovra è sterile. Apprezzabile la fisarmonica degli uomini di Hodgson: un 4-4-2 in difesa che diventa 4-2-3-1 in attacco con i giovani Kelly e Shelvey, 18 anni, che mostrano qualità e personalità. Il Napoli, nonostante la spinta dei 55 mila, fatica a produrre gioco e pare quasi in soggezione davanti al blasone dell'avversario: le imprecisioni e le palle perse nel primo quarto d'ora sono numerose. Una fiammata di Cavani da centrocampo, una cavalcata di Lavezzi, che produce l'ammonizione di Skrtel e si arriva al 30' senza emozioni. Il Liverpool controlla con maestria e dà la sensazione che se volesse affondare maggiormente, potrebbe creare alla retroguardia azzurra grattacapi ben maggiori dei traversoni su cui interviene De Sanctis con smanacciate tremebonde. Occasione - Serve una giocata da fuoriclasse per rompere la monotonia: la trova Cavani al 45', che brucia la difesa dei Reds sullo scatto e serve nell'area piccola ad Hamsik la palla dell'1-0 che è respinta sulla linea da Konchesky. È l'unica occasione del primo tempo. E pure la sola emozione che si è vista nei 45' La ripresa - Nella ripresa si intravede un po' più di brillantezza, con le squadre che si allungano e il Napoli che trova velocità e folate. Dossena spinge di più sulla fascia, Lavezzi dà la carica e salta spesso l'uomo e Cavani è l'uomo della finlizzazione. Al 10' Reina blocca il suo tiro centrale e al 15' la bella fiondata di testa dell'uruguaiano sfiora il palo. Nel momento migliore del Napoli, Babel, dopo errore di Aronica, ha il match ball, ma il suo piatto in corsa è respinto di piede da De Sanctis: il San Paolo tira un sospiro di sollievo. Al 35', poi, Ngog ha il tempo di girarsi in area e concludere, ma la schiena di Aronica evita pericoli maggiori di un corner. Nel finale il fiato si fa corto per tutti, la lucidità viene meno, il Napoli ci prova ma arranca, e il Liverpool non trema più. Lo 0-0 resta lo specchio pù fedele di quanto si è visto in campo. (www.gazzetta.it - Massimo Brizzi) |
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