Finalmente quattro campionati felici: dalla serie B al 2° posto in classifica nel 1968 e che sarà il miglio piazzamento del Napoli fino al 1987. E' il periodo di Sivori ed Altafini ma il merito della rinascita del Napoli va anche e soprattutto a Roberto Fiore che seppe rifondare la Società azzurra facendole ritrovare una dimensione in campo nazionale ormai persa da molti anni. Per prima cosa trasformò la Società in Spa ed incentivò la politica degli abbonamenti. Ci fu anche comunanza d'intenti con l'allenatore Pesaola che approntò una squadra di 11 elementi ben combinati tra di loro, senza ricorrere al "gran nome" fine a se stesso, come in passato. Tutto questo fu rovinato poi dalla gestione di Gioacchino Lauro (solo 15 mesi). Elemento di continuità tra le due gestioni fu Pesaola, mentre nuovi acquisti furono Zoff, Sala e Pogliana. Però la grave situazione finanziaria della società pregiudicò l'ulteriore potenziamento della squadra. Nel febbraio 1968 a S. Siro il Milan, alla fine scudettato, vinse 2-1. Il gol della vittoria fu segnato da Prati dopo un controllo di palla con la mano ed a tempo lagamente scaduto… un recupero concesso proprio con l'aria di aspettare quel gol: "il solito vittimismo napoletano"!

 Il modulo tattico di Pesaola
Punti fermi nello schema tattico impostato dal Petisso furono Bandoni, Nardin, Panzanato, Juliano, Cané, Altafini e Sivori. Ci fu rivalità per il ruolo di libero tra Ronzon e Stenti fino al mese di gennaio quando tra i due la spuntò Ronzon. Girardo fu quasi sempre terzino sinistro e qualche volta mediano in alternativa con Emoli o Montefusco o lo stesso Ronzon. Bean doveva coprire le spalle a Sivori (così come talvolta Canè). L'anno successivo le novità furono Micelli terzino sinistro e Bianchi mediano. Orlando ricoprì tutti i ruoli dell'attaco, mentre Braca sopravvenuto ad inizio di campionato, fu l'ala sinistra. Nella terza stagione in serie A di Pesaola le novità importanti furono Zoff, Stenti libero (sostituito qualche volta da Zurlini), Pogliana terzino d'attacco e Barison ala potente. In negativo ci fu il calo di presenze di Bianchi e di Sivori la cui maglia fu indossata altrnativamente Montefusco, Cané e Bianchi.

 1964-65
Fiore Viene costituita la S.S.C.N. Società Sportiva Calcio Napoli SPA. Presidente onorario Achille Lauro, presidente esecutivo Roberto Fiore (nella foto). Nella costituzione della Società il capitale sociale di 120 milioni viene sottoscritto subito da Achille Lauro (defalcando i suoi 40 milioni dai 480 del suo credito consolidato), e da Gigino Scuotto con 17 milioni. Il neo presidente Fiore, nel momento del suo insediamento, trova che restano da pagare debiti per 423 milioni. A questo punto compare un nuovo socio: Gioacchino Lauro (primogenito del Comandante); ma mancano ancora 40 milioni dal Gruppo Fiore e 40 milioni da Corcione-Tardugno. Uno degli esclusi dalla "scalata" al Napoli è Giovanni Proto, consigliere comunale del partito di Lauro, che si prende la rivincita rilevando il "Cirio" che diventerà l'Internapoli di Wilson e Chinaglia. engono acquistati il portiere Bandoni, l'ala Bean, Panzanato, Zurlini, di nuovo Fanello e Pesaola allenatore. Campionato tiratissimo e deciso all'ultima giornata con la vittoria in trasferta sul Parma per 3-1. La serie A riconquistata con il secondo posto a 48 punti con 45 gol fatti e 21 subiti (migliore difesa del campionato). Tatticamente Pesaola arretrò Ronzon a libero (nella posizione che poi ricopriranno i vari Scirea, Tricella, ecc.) sistemò Juliano tra Emoli e Girardo, Bean ala tornante e Fanello e Cané di punta.
Antonio Juliano

 1965-66
Campagna acquisti importante. Arrivano Sivori ed Altafini. Ma insieme a questi due leader arrivarono un ottimo Nardin che fu il precursore di Bruscolotti e Stenti libero giovane ma già affermato. Classifica finale 3° posto con 45 punti, e con Altafini a segno 14 volte e Canè 12, e con Juliano (vedi foto)convocato in Nazionale. Fu il migliore campionato degli anni '60 e che fu festeggiato in Svizzera con la vittoria nella Coppa delle Alpi cui parteciparono, da parte italiana, anche Catania, Spal e Juventus. Assente Juliano convocato da Fabbri per i Mondiali Inglesi, fu sostituito da Orlando.


 1966-67
Stelio NardinAcquistati Bianchi (che andrà anche in nazionale, privilegio che toccò anche a Stelio Nardin - vedi foto -), Orlando, Micelli e Braca. A dispetto di un buon inizio di campionato nel quale vengono conseguiti nove risultati utili consecutivi, arriva la doccia fredda delle dimissioni di Roberto Fiore (19/12/1966) la cui carica di Presidente esecutivo viene assunta da Giacchino Lauro dal 27/1/67 (nel mese vacante fu commissario Diamante). L'eccessiva popolarità di Fiore aveva cominciato ad infastidire Lauro che, una volta riuscito a consolidare l'asse con Corcione (vedi foto), fa di tutto per rendere difficile la vita a Fiore fino a quando lo costringe a dimettersi. Un vero peccato perché il suo sostituto Gioacchino Lauro (vedi foto) non ha ne le capacità ne il carisma del predecessore. La squadra si classifica al 4° posto con 44 punti, ma dando la sensazione di avere potuto fare molto di più.


 1967-68
Campionato ridotto da 18 a 16 squadre. In campagna acquisti sfuma sia l'ingaggio di Gigi Riva (per ragioni di mobilitazione popolare in Sardegna) che quello di Sergio Clerici. Arriva Zoff (vedi foto a lato) al posto di Bandoni, anche se il contratto di acquisto era stato depositato fuori tempo massimo. Viene ingaggiato Claudio Sala e lasciato per un anno al Monza di Gigi Radice. Inoltre arrivano il terzino Pogliana e le ali Barison e Bosdaves. La qualità della rosa a disposizione convince Pesaola a restare anche se solo per un anno. Frattanto, sotto la presidenza di Gioacchino Lauro, Fiore cedeva un piccolo numero di azioni (del valore di 100.000 lire) a Corrado Ferlaino. Nessuno diede importanza a questa compravendita, nemmeno Lauro che non esercitò il diritto di prelazione spettantegli. Il campionato finì con il 2° posto, conquistato con 37 punti e fu il migliore fino alla metà degli anni ottanta.

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