In questi anni si
raggiungono tre obiettivi importantissimi: il pareggio di bilancio,
il secondo posto in classifica dopo un lungo testa a testa con
la Juventus, e la conquista della seconda Coppa Italia. Ferlaino otterrà la Stella d'oro sia per
l'accorta gestione finanziaria che per i brillanti risultati sportivi.
Furono anche gli anni dell'arrivo di Savoldi "Mister
due miliardi" (vedi foto). Vinicio allenatore
riuscì a creare una squadra con un gioco "totale"
che divertiva e dava spettacolo in tutti gli stadi d'Italia. Conquistò
il 3° posto nel 1974 ed il 2° nel 1975. Paradossalmente il giocattolo si ruppe con l'arrivo
di Savoldi che stravolse l'assetto tattico della squadra
(gioco totale nel quale meglio si integrava Clerici che
giocava a tutto campo, piuttosto che Savoldi, uomo da area
di rigore). In questi anni inizia la costruzione del Centro
Paradiso di Soccavo ed il Napoli Primavera vince il
torneo internazionale di Viareggio. |
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Dal 1973 l'assetto tattico del Napoli cambia radicalmente:
dal modulo difensivistico di Chiappella si passa
al modulo "a zona" di Vinicio. La difesa
era costituita da un non imbattibile Carmignani, da due
coriacei difensori (Bruscolotti e La Palma) che
con Burgnich trovarono la giusta coesione e da Pogliana,
terzino sinistro fluidificante; il centrocampo era formato da
due centrocampisti di ottima qualità e versatilità
(Ciccio Esposito ed Orlandini), con Juliano,
nella fase di piena maturità agonistica, a coordinare il
gioco. In attacco Clerici (e poi Savoldi ma con
meno equilibrio tattico) e Braglia. Clerici spaziava
lungo tutto il fronte dell'attacco azzurro, sia con lo scopo di
trovare il guizzo vincente, sia per aprire un varco agli altri, Cané e Braglia nel 1973/74 e Braglia e Massa nel 1974/75 (anno del 2° posto a 2 punti
dalla Juventus). Quell'anno il Napoli espresse senz'altro il miglior
calcio d'Italia. I ruoli in campo erano fissi ma i giocatori ruotavano
sempre. Soltanto Burgnich e Bruscolotti erano i
difensori fissi, mentre gli altri rendevano il centrocampo molto
folto, ma anche capace di puntare a rete con disinvoltura. Era
già un modello di gioco che prevedeva un costante movimento
dei giocatori con continui cambiamenti di posizione che spesso
disorientavano gli avversari. L'arrivo di Savoldi alterò
questi equilibri tattici essendo, a differenza di Clerici,
più un uomo d'area di rigore che un giocatore di movimento. |
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E' l'anno dei 70.000 abbonati. Arrivano Boccolini dal Brindisi, Sperotto dal Varese e poi Savoldi in cambio di Clerici, Rampanti e 1300 milioni (totale 2 miliardi!). L'assetto tattico cambia principalmente per la mancanza di movimento da parte di Savoldi che, stazionando al limite dell'area di rigore avversaria, non apre varchi agli altri attaccanti (infatti Braglia segnerà soltanto 4 gol rispetto ai 12 dell'anno precedente). L'avvio è buono; infatti all'ottava giornata il Napoli è solo in testa alla classifica. Ma un gol nella nebbia al 90' ad opera di Facchetti (Inter-Napoli 2-1) spodesta il Napoli dalla vetta. A questo punto il feeling tra il tecnico ed i giocatori si è definitivamente rotto e Vinicio lo conferma anche alla stampa. Si profila all'orizzonte l'ombra di Pesaola. Infatti Vinicio non accompagnerà nemmeno la squadra nella finale di Coppa Italia, andandosene prima. Sarà compito di Rivellino e di Delfrati (nella foto, da calciatore) alzare la Coppa vinta all'Olimpico con un perentorio 4-0 inflitto al Verona. |
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