
Il
1/8/1926 fu fondata l'
Associazione
Calcio Napoli. Anche se
Ascarelli fu Presidente del
Napoli fino al marzo 1930 (precisamente dal 1925 al 1927 e dal
1929 al 12/3/1930 data della sua scomparsa) questo periodo e'
indicato come periodo
Ascarelli perche' questi fu
l'artefice della prima vera gestione "professionale"
del calcio a Napoli. Infatti, anche dopo la sua morte, la metodologia
di lavoro da lui attuata fu proseguita da Mr.
Garbutt,
tecnico che svolse le funzioni di allenatore dal 1929 al 1935.
Il periodo compreso tra il
1926 ed il
1929 e'
da considerare fallimentare sia dal punto di vista societario
(numerosissimi cambiamenti al vertice) che dal punto di vista
dei risultati. Dal
1929 al
1936 invece il giudizio
e' senz'altro piu' positivo avendo ottenuto risultati
di un certo rilievo, anche con una puntata in Europa. Il migliore
risultato fu il
3° posto del
1933/34, mentre
il peggiore fu il
9° posto dei campionati
1931/32 e
1935/36. Quest'ultimo campionato rappresento' l'inizio
di una discesa che porto' alla prima irrimediabile retrocessione.
In vista della stagione 1926-27,l’ormai affermato regime fascista, impegnato nel processo di “nazionalizzazione” del Regno d’Italia, decise di cambiare la struttura del campionato di calcio. Mussolini infatti non volendo che il calcio italiano restasse spaccato tra Nord e Sud e mostrasse disgregazione sociale, impose d'ufficio alla FIGC, tramite il CONI, l'unificazione delle due leghe territoriali in un'unica “Divisione Nazionale”, articolata in 20 squadre, di cui 17 del Nord e 3 del Sud. Alle meridionali, il titolo sportivo spetto' alle due finaliste dell'ultima Lega Sud, ovvero l'Alba Roma e l'Internaples, piu' la Fortitudo Roma, quest'ultima ammessa perche' presieduta da Italo Foschi, uno degli ideatori della riforma fascista del Calcio.
Ascarelli, di
origine ebraica, a quel punto, si pose il problema che Mussolini detestava gli inglesismi e quindi il nome “Internaples” andava cambiato, anche perche' la vera denominazione “Internazionale Naples” ricordava l'Internazionale comunista, avversaria politica del Fascismo. Il presidente suggeri' la piu' opportuna adozione del semplice nome italiano della citta', che non avvenne il 1 agosto 1926, data trascritta erroneamente da qualche cronista dell'epoca e ripetuta a cascata negli anni, ma il 25. Un articolo de Il Mezzogiorno del 12-13 agosto annuncio' che in serata, presso la sede dell'Internaples in piazza della Carita', si sarebbe tenuta un'assemblea dei soci per votare le modifiche allo statuto, per presentare una lista di nomi che potessero affiancare Ascarelli, Reale e gli altri dirigenti nel Consiglio Direttivo e per discutere probabilmente del "nome migliore da dare alla Societa'".
Una nuova assemblea dei soci in sede si tenne il 25 agosto, raccontata il giorno seguente da “Il Mezzogiorno” del 25-26 agosto, rivista su cui i napoletani, da un trafiletto intitolato “L’Internaples muta il nome in A. C. Napoli […]” poterono apprendere del cambio di denominazione e dell’ingresso di nuove figure facoltose nel Consiglio Direttivo (dati ed immagini tratte dal blog dello scrittore Angelo Forgione).